…Riprendiamo il discorso lasciato nell’ articolo precedente L’ ABC dell’imbottigliamento (parte 1)
1.La preparazione delle bottiglie
E’ importantissimo utilizzare sempre bottiglie ben pulite e asciutte, quindi se non sono nuove lavatele bene prima di riempirle. Per il lavaggio è in genere sufficiente l’acqua calda e in caso di incrostazioni e depositi resistenti la pulizia con uno spazzolino idoneo e detergenti professionali che non trasmettono al vino odori e gusti strani. Dopo il lavaggio fate asciugare le bottiglie capovolte molto accuratamente: anche una piccola traccia di umidità può rovinare il vino.
Dunque, prima di iniziare il travaso è importantissimo avvinare le bottiglie facendo passare un po’ di vino fino a bagnare tutta la parete interna, per togliere qualunque traccia di umidità, (il vino utilizzato può essere passato da una bottiglia all’altra).
2.Il travaso
I vini acquistati presso cantine professionali non necessitano di ulteriori lavorazioni, pertanto non è necessario filtrarli.
Ponete la damigiana su un piano più alto rispetto a quello delle bottiglie e iniziate il lavoro con la cannula da travaso (dalle nostre parti cantabrina o cantabruna) facendo in modo che il vino fluisca lentamente lungo le pareti della bottiglia.
Quando iniziate il travaso è meglio completare il lavoro sino a svuotare completamente la damigiana: nel caso in cui debba restare per diversi giorni mezza vuota, l’eccessiva ossigenazione potrebbe pregiudicare la qualità del vino rimasto.
A questo proposito, vorremmo farvi presente la praticità del bag in box: questo contenitore certo manca di fascino e di romanticismo ma presenta, rispetto alla damigiana, alcuni vantaggi pratici:
- se interrompete il travaso, il vino non può incorrere nel rischio di ossidazione perché, mano a mano che si svuota, la sacca interna in plastica si accartoccia su se stessa impedendo all’aria di entrare
- la scatola in cartone è molto maneggevole, può essere facilmente collocata su un ripiano più alto ed è munita di un piccolo rubinetto per cui per riempire le bottiglie non avrete bisogno di utilizzare la cannula.
Ancora un consiglio: non riempite troppo le bottiglie (lasciate circa un paio di centimetri dal tappo, un po’ di più se il vino è mosso o frizzante) perché con il caldo il vino aumenta di volume e potrebbe smuovere il tappo e fuoriuscire oppure rompere la bottiglia. Terminato il lavoro è opportuno lavare subito bene con acqua calda la cannula, farla asciugare e riporla in un luogo pulito e asciutto.
3.La tappatura
Qualsiasi tappo scegliate sarà necessario attrezzarsi con una macchinetta apposita.
Per una questione igienica è meglio non maneggiare troppo i tappi prima dell’imbottigliamento. Non riutilizzare assolutamente tappi già adoperati, di nessun genere, poiché non garantiscono una chiusura perfettamente ermetica.
Tappate le bottiglie appena terminato il lavoro così da non lasciare troppo a lungo il vino a contatto con l’aria, fatto che, come già detto, può compromettere le qualità organolettiche del vino.
Dopo l’imbottigliamento occorre lasciar riposare il vino in bottiglia per un paio di giorni prima di poterlo consumare.
4.La conservazione del vino
E’ molto importante conservare le bottiglie in un luogo fresco senza eccessivi sbalzi di temperatura con poca o senza luce e senza odori.
Le bottiglie possono essere conservate sia in orizzontale che verticale. In genere la posizione orizzontale è consigliata per i vini da invecchiamento ma, come già detto, per questi vini non è il caso di cimentarsi con l’imbottigliamento domestico: è consigliabile esaurire la scorta domestica entro un anno dall’imbottigliamento.
Infine, vi suggeriamo di completare il vostro lavoro con delle etichette che, oltre a conferire un aspetto più “professionale” alle vostre bottiglie, aiuteranno a ricordare la qualità, la provenienza e soprattutto l’annata del vino contenuto all’interno e quindi vi aiuteranno a non lasciare indietro bottiglie che non possono essere invecchiate.