C’e’ Malto e Malto..

Problemi sul grist della vostra ricetta ?? nessun problema, formulare una buona ricetta non è cosi difficile, ma neanche una passeggiata!!

Questo artico è dedicato a tutti i neoHomebrewers che si stanno cimentando per le prime volte col metodo allGrain; infatti questo momento è quello più delicato e importante per la vostra formazione. Sapere distinguere e formulare una buona ricetta non è una cosa innata, ma frutto di studio e tanta pratica. Come tutti alle prime armi si pensa di inventare una super ricetta facendo un miscuglio di più malti ….. ma Alt !!! C’è prima da imparare bene le differenze tra malto e malto, ma soprattutto delle linee Guida per gli stili Birrai.

Nella tabella qui sotto andiamo a vedere ed analizzare le caratteristiche di tutti quei malti che si possono trovare in commercio, differenziandoli in base alla loro percentuale di utilizzo, al colore secondo la scale EBC e se hanno la necessita di mash.

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Dopo questa breve carrellata di informazioni possiamo valutare come e quanto utilizzare i malti base e speciali nelle nostre ricette, ricordandoci però di non esagerare!!

LUPPOLO, MALTO E LIEVITO AVANZATI ? consigli utili per conservarli

Come conservare il luppolo, il malto e il lievito? Queste è una delle domande che gli homebrewers alle prime armi si pongono spesso. Questi tre elementi sono la base delle nostre future birre, dovranno essere sempre freschissimi, ma nel caso non si riescano ad utilizzare il più presto possibile è utile sapere come conservarli per evitare di buttare preziosi ingredienti.

Partiamo dall’ingrediente verde: il luppolo. Essendo molto delicato dovrà essere protetto da luce, calore e ossigeno, quindi la miglior cosa è inserirlo in sacchi sigillati sotto vuoto e metterli nel freezer come spiegato dall’eccellente guida di Massimo Faraggi. Nel caso non si disponga di sacchetti sottovuoto, sarà meglio sigillarli ermeticamente, onde evitare danni causati dal freddo. Molti concordano sul fatto che si possa conservare anche in frigorifero, però il rischio è che i sapori e gli aromi del luppolo vadano persi molto velocemente. Solitamente si è notato che il luppolo in pellets si conservi meglio di quello in coni e in ogni caso, come detto prima, prima si usa il luppolo, più fresco sarà e più la nostra birra potrà assorbirne i sapori e gli elementi essenziali. In alternativa ai sacchetti sigillati o sottovuoto si possono usare dei semplici barattoli di vetro, comprimendo i luppoli all’interno per ridurre l’aria e quindi l’ossigeno al minimo per poi metterli nel freezer.

Il lievito è l’ingrediente più facile da conservare, basta tenerlo nella confezione originale e tenere nota della data di scadenza sul retro, un lievito scaduto può portare a tante conseguenze per la birra, come ad esempio una sovracarbonazione che può trasformare le nostre bottiglie di birra in bombe ad orologeria! Generalmente è bene conservare il lievito intorno alla temperatura di 1 °C e di tirarlo fuori dal frigo un paio d’ore prima dell’utilizzo onde evitare shock termici che lo potrebbero danneggiare.

Il metodo di conservazione tra il malto in grani e quello macinato è lo stesso: conservarlo in un luogo asciutto e con poca umidità in borse ermetiche ad una temperatura tra i 10 e i 20 °C per proteggerlo da muffe, batteri e insetti. La differenza sostanziale è che il malto in grani può durare anche un anno o più, mentre il macinato dai due ai tre mesi.

La cosa migliore per gli ingredienti come malto e luppolo sarebbe di conservarli in sacchetti sottovuoto, tramite macchinetta apposita o comunque con la minore presenza possibile di aria. Le macchinette sotto vuoto solitamente su internet si possono trovare di fascia basso-media dai 30 ai 100€, un buon investimento se si considera che gli ingredienti conservati sottovuoto possono resistere anche un anno senza problemi.

Degustazione di birra base: 7 gruppi secondo l’aroma e i loro abbinamenti

Questo articolo vuole dare un primo approccio abbastanza completo ai vari stili di birra, raggruppati secondo poche caratteristiche comuni e predominanti. Ritengo sia un ottimo punto di inizio per chi si sta avvicinando al mondo birrario e vuole cominciare ad orientarsi, con poche linee guida, nella miriade di stili birrari in circolazione.

L’autore dell’articolo si chiama Greg Engert ed ha sviluppato un facile sistema per categorizzare gli stili birrari, piuttosto diffuso negli USA. Divide gli stili in 7 macro-categorie con relativi sotto-gruppi: leggere e frizzanti, luppolate, maltate, tostate, affumicate, fruttate e speziate, acide e “puzzolenti”. Queste categorie sono di grande aiuto per farsi un’idea di ciò che si ha nel bicchiere, oppure per orientarci meglio nell’acquisto, individuando le birre che si avvicinano di più al proprio gusto personale.

1. Birre leggere e frizzanti

Sono le birre più leggere, con profili aromatici più puliti, e piacevolmente rinfrescanti nella loro frizzantezza. I colori spaziano dal giallo paglierino, all’ambrato; hanno una bassa gradazione alcolica e un corpo leggero. Queste birre le possiamo suddividere in tre ulteriori sottogruppi:

a) Delicatamente fruttate: ovvero stili non particolarmente maltati o luppolati, ma con evidenti note fruttate (tipo: mela verde, frutti di bosco, pera) che derivano dall’utilizzo di lievito ale.

  • Cream Ale
  • English Blond Ale
  • American Blond Ale
  • Wheat Ale
  • Kölsch

b) Con note maltate: non hanno i sentori aromatici di frutta e spezie come nella maggior parte delle ale, ed esprimono un profilo luppolato molto più moderato rispetto alle Pils, tuttavia queste birre sono caratterizzate principalmente dalle note maltate (dalla crosta di pane al biscottato), e dalla loro frizzantezza.

  • Pale Lager
  • Helles Lager
  • Amber Lager
  • Vienna Lager
  • Märzen / Oktoberfest
  • Helles Bock

c) Luppolatura vivace: di solito sono birre realizzate con luppoli tedeschi o cechi (i cosiddetti “luppoli nobili”), hanno una struttura caratterizzata da un luppolo più enfatizzato rispetto agli altri ingredienti. Ne risultano birre frizzantine e rinfrescanti, secche ed eleganti nel finale, con abbondanti aromi speziati, erbacei e floreali.

  • Pilsner
  • Kellerbier / Zwickelbier
  • Hoppy Lager / India Pale Lager
  • Imperial Pilsner

ABBINAMENTI: piatti piccanti, frutti di mare, verdure in foglia e insalate, sushi, pollo arrosto.

2. Birre Luppolate

Queste birre sono caratterizzate completamente da una luppolatura generosa che dà loro ricchezza aromatica e amaro pronunciati. Nonostante di solito siano ricche anche di malti, in queste birre sarà sempre il luppolo a farla da padrone e a dare il contributo più intenso. Si presentano con un corpo da medio a pieno, il colore che può variare dal giallo all’ambrato carico, e con un tenore alcolico anche piuttosto sostenuto.

a) Secche e terrose: con un profilo maltato più leggero e asciutto, che si accompagna alla luppolatura decisa che definisce il profilo della birra e che può avere sentori di: legno, fieno, terra, erba.

  • Ordinary Bitter
  • English Pale Ale
  • English India Pale Ale
  • IPA belga

b) Carattere maltato: presentano una luppolatura più contenuta, mentre hanno un carattere definito dal malto e dal corpo, e spesso presentano aromi fruttati e di caramello. Tuttavia l’aroma complessivo pende dalla parte del luppolo, molto aromatico con sentori “pinosi” e di frutta tropicale.

  • California Common
  • American Amber Ale
  • American Imperial Red Ale
  • American Barleywine

c) Erbose e citriche: con malto più mite e un uso pesante di luppolo intenso, portano a birre ricche di note luppolate di agrumi, resine e frutta tropicale.

  • American Pale Ale
  • American Fresh Hop Ale
  • American India Pale Ale
  • American Imperial IPA

ABBINAMENTI: formaggi stagionati, fritti, hamburger, carni rosse.

3. Birre maltate

Gli aromi maltati dominano i profili di questi stili; in ciascuno, infatti, ritroviamo dolcezza e note maltate ben definite: frutta secca, mou, caramello, crosta di pane, frutta. Il colore di queste birre va dall’ambrato carico al marrone scuro, il corpo da leggero a pieno, con un grado alcolico che può essere sia basso, sia importante.

a) Tostate e “nocciolate”: Queste birre tendono a coniugare la loro leggera fizzantezza con gli aromi di malto più vicini al pane; possiamo pensare a note biscottate, di nocciola e tostate. Le versioni più forti possono rilasciare accenni di caramello, uvetta e fichi.

  • English Mild
  • Dark Lager
  • Dunkel Lager
  • English Brown Ale
  • Düsseldorf Alt
  • Dunkles Bock
  • Doppelbock
  • Eisbock

b) Frutta e toffee: Oltre a una forte caratterizzazione conferita dal malto, queste birre possiedono anche aromi leggermente fruttati. Caramellato e mou si accompagnano a note di frutta secca, mele rosse, arance e susine.

  • Best Bitter
  • Scottish Ale
  • Irish Red Ale
  • Biére de Garde
  • Belgian Pale Ale
  • Extra Special Bitter
  • English Strong Ale
  • Wee Heavy/ Scotch Ale
  • Wheatwine
  • English Barleywine

ABBINAMENTI: pizza, vegetali a “radice”, formaggio blu, salumi, carne di maiale, pollame, selvaggina.

4. Birre tostate

Queste birre sono fatte con malti tostati, che tirano fuori aromi di caffè e di cacao. Come risultato abbiamo birre molto scure che lasciano sensazioni boccali intense. Possono essere birre che vanno da un corpo medio a un corpo pieno, con colori dal ramato carico al nero.

a) Morbide e setose: Anche se queste birre tendono ad essere scure e maltate, non sconfinano mai nell’arrostito; i loro profili vanno verso il cioccolato al latte, nocciole e caffèlatte. Gli stili più intensi presentano anche sfumature di frutta scura.

  • Schwarzbier
  • Brown Porter
  • Sweet Stout
  • Oatmeal Stout
  • Imperial Brown Ale
  • Imperial Porter
  • Foreign Export Stout
  • Belgian Stout

b) Scure e secche: sono le più scure e torrefatte; presentano note dominanti di grano bruciato, catrame, cioccolato fondente e caffè espresso. Nelle versioni più forti emergono anche aromi di frutta: susine, ciliegie, lamponi e prugne.

  • Dry Stout
  • Black IPA
  • American Brown Ale
  • Robust Porter
  • American Stout
  • Imperial Stout

ABBINAMENTI: maiale alla griglia o affumicato, pollame, selvaggina, pesce, dessert, barbecue, frutti di mare crudi.

5. Affumicate

Stili birrari che usano malti affumicati su vari tipi di legno (ciascuno con le sue caratteristiche), oppure sono birre invecchiate in botti di rovere di Scotch Whisky Single Malt. Queste birre vanno dal leggero al corposo, con un colore che può spaziare dall’ambrato al marrone scuro, e un grado alcolico medio/alto. Di solito sono stili più leggeri, se non fosse per le note affumicate decise.

a) Più mitigate:  per gli stili di questo gruppo il sapore affumicato è più delicato; i sapori tostati e/o arrostiti del malto bilanciano i sentori legnosi, torbati, affumicati e speziati.

  • Smoked Beer
  • Steinbrau
  • Smoked Porter

b) Speziate e “carnose”: il biglietto da visita di queste birre sono l’affumicatura potente e l’aroma di “salsiccia”. Sentori di fuoco a legna si sovrappongono a una gamma di aromi più sottili: dal malto-biscottato alle banane, noce moscata e chiodi di garofano, fino all’uva passa, caramello e noci.

  • Rauchbier

ABBINAMENTI: pesce crudo, insaccati, selvaggina, tagli di carne di maiale.

6. Birre fruttate & speziate

I profili gustativi di queste birre sono sono incentrati sugli aromi di frutta e di spezie che le caratterizzano (talvolta frutta e spezie vengono addirittura aggiunte per accentuare ulteriormente tali aromi). Queste birre possono essere dolci, semi-secche o secche, ma mai apertamente amare. Sono birre le cui caratteristiche abbracciano un ampio spettro, con una percentuale di alcol che può variare da poco a molto alcolica, e un corpo che possiamo trovare da esile a pieno. La gamma di colore per queste birre può andare dal dorato al marrone scuro.

a) Brillanti: per questi stili aspettiamoci gli aromi della frutta a pasta chiara, come: mela, pera, pesca, arancia, limone, banana e albicocca. In alcuni casi spicca in modo evidente l’aroma di “bubblegum”, nonché le seguenti spezie: chiodi di garofano, pepe, vaniglia e coriandolo. Le versioni più forti hanno anche note di caramella mou, caramello e pane tostato che gli sono conferite dai malti.

  • Kristalweizen
  • Witbier
  • Hefeweizen
  • Belgian Blond Ale
  • Saison
  • Gruit Ale
  • Belgian Strong Blond Ale
  • Belgian Strong Pale Ale
  • Tripel

b) Scure: in questi stili ritroviamo le qualità della frutta più scura come: fichi, lamponi, prugne, uva passa, ciliegia, susine e fragole; alcune sono decisamente vinose, ed esprimono un profilo aromatico vicino a quello del vino rosso. Presenti anche gli aromi speziati come i chiodi di garofano, pepe, rosa, noce moscata, cannella e, in alcuni casi, anche note affumicate. Invece i malti si manifestano con aromi di: cioccolato, caramello e note di nocciola.

  • Dunkelweizen
  • Belgian Dark Ale
  • Dubbel
  • Belgian Strong Dark Ale
  • Weizenbock
  • Quadruple

ABBINAMENTI: granchio, cozze, aragoste, pesce più leggero, salumi, salsicce, insalate, pollame, pizza, cucina speziata.

7. Birre acide e “puzzolenti”

Queste sono le birre acide che hanno note rustiche, terrose e vinose. Alcune sono piuttosto leggere ed elegantemente acide; alcune sono più scure e vinose, mentre altre sono estremamente aspre e con un odore forte. Le troviamo da leggere a medio-corpose, da giallo paglierino a marrone scuro. Possono avere un contenuto di alcol estremamente basso oppure anche molto forte.

a) Delicate: acidità lieve, malti più pallidi, e corpi leggeri rendono queste birre rinfrescanti e frizzanti. Si caratterizzano per essere leggermente acidule, decisamente fruttate (limone,arancio) e senza odori forti.

  • Berliner Weissbier
  • Gose
  • Faro

b) Fruttate e vinose: sono le più simili al vino tra tutte le birre acide. L’acidità pronunciata si accompagna ad aromi fruttati (ciliegia, lampone e ribes nero), a volte derivanti da una reale aggiunta di frutta. Molti presentano sentori di caramello, vaniglia, mou, ed aromi tostati dovuti all’invecchiamento in botte.

  • Flanders Oud Bruin
  • Flanders Red Ale
  • Wild Ale
  • Traditional Fruit Lambic

c) Terrose: in genere abbastanza acide e funky, talvolta invecchiate in botti di rovere, queste birre possiedono qualità intensamente rustiche. Nei profili aromatici di molte di loro troviamo sudore di cavallo, stalla, terroso, fienile, e note di cuoio. Possono venir fuori anche note di frutta più lievi, e sentori di pesche, fragole, albicocche, uva.

  • Saison
  • Wild Ale
  • Gueuze Lambic
  • Traditional Unblended Lambic

ABBINAMENTI: carni grasse, selvaggina, cozze, vongole, ostriche, formaggi puzzolenti, dolci di frutta.

 

Titolo dell’articolo originale: The 7 flavor categories of beer: What they are, how to pair them di Greg Engert (@churchkeydc). La (libera) traduzione in italiano è mia, per gentile concessione dell’autore e dell’editore americano “The Splendid Table”.